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Fer: un po’ Gullit, un po’ Vieira

D’altro canto, il Feyenoord, viene ricambiato da una crescita costante a livello fisico e soprattutto tecnico da parte di questo piccolo Gullit (paragone giustificato non solo dalle sembianze fisiche), che non va che a confermare l’assoluta ed indiscutibile qualità dell’attività di scouting del club di Rotterdam, andando a porsi come un ulteriore tassello della nidiata di futuri campioni in maglia biancorossa, affiancando prospetti di sicuro avvenire del calibro di Georginio Wijnaldum (assieme al quale e con la partecipazione di Diego Biseswar si diletta a comporre musica rap), Luc Castaignos e volendo anche Kermit Erasmus, seppur con qualche remora in più.

Ai tempi della sua esperienza per la squadra di Rotterdam, infatti, van Marwijk concede al ragazzo la gioia del debutto, il 2 dicembre del 2007 contro l’Heracles, ed è proprio su forte pressione del selezionatore orange che Leroy firma a distanza di 4 giorni il suo primo contratto a livello professionistico con la squadra biancorossa, alla quale è legato sino al 2012.

La stagione scorsa è invece quella della consacrazione per “Il re di ferro” (questa la traduzione del suo nome e cognome in francese), che secondo le disposizioni tattiche dell’allora tecnico Gertjan Verbeek, inizia ad avanzare il suo raggio d’azione fino ad arrivare a giostrare nel ruolo di centrocampista offensivo alle spalle del veterano Roy Makaay.

È infatti uno dei pochi a garantire prestazioni eccellenti anche in questo complicato inizio di stagione per il Feyenoord, tanto da meritarsi le lodi di compagni come Van Bronckhorst, che lo definisce come “assolutamente indispensabile”, e di dirigenti come Leo Beenhakker, che durante una recente sfuriata pubblica nei confronti della squadra sottolinea l’assoluta importanza di Fer per le sorti del suo team.

Fonte:
http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=178036

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Sul piano di rientro otto ore di incontro per un nulla di fatto

Rimane ancora da sciogliere il nodo del piano di rientro dal deficit dopo che ieri per circa ottoore il governatore della Regione Piero Marrazzo, commissario ad acta, si è confrontato con i tecnici del ministero dell’Economia. Nel corso dell’incontro le misure antideficit comprendenti la chiusura di due ospedali (San Giacomo e Forlanini), il taglio dei posti letto e la riduzione della spesa farmaceutica, sono state illustrate ai tecnici di via XX Settembre che dovranno, nelle prossime ore, relazionare al Consiglio dei ministri che per giovedì dovrà decidere sul commissariamento del Lazio. «A mio avviso c’è un giudizio serio: i tecnici non sono stati teneri. Ma la palla, come in una partita di calcio, è rimasta molto a centrocampo», il commento del governatore dopo l’interminabile incontro. L’appuntamento decisivo si svolgerà il 15 ottobre.Tutto in alto mare, dunque. Il dato certo è che il governo si troverà a valutare provvedimenti che non sono strutturali se non per le cessazioni dei due nosocomi: il San Giacomo che chiuderà i battenti il 31 ottobre e il Forlanini il 31 dicembre. Per il resto i rimedi scelti sono semplicemente organizzativi e, per così dire, di facciata contando che di fatto vengono esautorati i direttori generali dai compiti aministrativi ma poi viene loro prorogato il contratto fino a giugno 2010. Insomma di fatto si unifica la gestione delle Asl mentre i costi per gli emolumenti, le consulenze e le spese di rappresentanza rimangono gli stessi visto che i manager restano tutti in sella.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=286126

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La vittoria di Tayyip politico a cavallo fra Europa e tradizione

da IstanbulRecep Tayyip Erdogan è senza dubbio il politico turco più controverso degli ultimi 10 anni: uomo del cambiamento secondo alcuni, finto moderato secondo altri. Nato a Kasimpasa, un quartiere povero di Istanbul, nel 1954, ha frequentato scuole superiori religiose, che hanno influenzato la sua formazione, portandolo a rappresentare l’anima più religiosa della Turchia, a discapito dell’impronta laica data al paese dal “Padre della Patria” Ataturk. Di certo, su Erdogan pesa una condanna per “incitamento all’odio religioso”, comminatagli nel 1998, quando aveva declamato, cambiando opportunamente il testo, alcuni versi del poeta Ziya Gökalp, definendo i minareti «baionette» e le moschee «barricate». Una posizione quantomeno discutibile per un politico che all’epoca era già sindaco di Istanbul, dopo l’elezione del 1994. E non è la prima volta che la magistratura turca deve difendere la Costituzione laica del Paese dai partiti del primo ministro: altri due partiti in cui militava, Refah e Fazilet, sono stati chiusi dalla Corte costituzionale nel 1997 e nel 2001. È dopo questa chiusura che Erdogan ha deciso di fondare l’Adalet ve Kalkinma Partisi, che si definisce un partito di orientamento islamico-moderato.Alla sua testa, con un programma basato su riforme economiche e negoziati con l’Europa, ha vinto le elezioni del 2002 e del 2007, dando il via a alcuni provvedimenti che hanno avvicinato Ankara all’Unione europea.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=279842

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Libano, bomba a Tripoli: un morto e decine di feriti

L’esplosione dall’interno del palazzoÈ stata una bomba a provocare in un edificio residenziale nel Nord del Libano l’esplosione che ha ucciso una persona e ne ha ferite altre 24, ha reso noto l’agenzia ufficiale libanese Nna.L’emittente tv privata Lbc cita dal canto suo testimoni secondo cui uomini non identificati hanno piazzato una borsa nera piena di esplosivo all’entrata dell’edificio nel sobborgo Bab al Tebbaneh alle porte di Tripoli, a circa 90 km a Nord di Beirut. L’esplosione è avvenuta alle 5:30 e ha devastato l’edificio.Il degradato sobborgo sunnita Bab al Tabbaneh è stato teatro nel fine settimana e nei giorni scorsi di scontri di strada che sono costati la vita a nove persone e che hanno riguardato anche il vicino sobborgo Jabal Mohsen, abitato soprattutto da membri della comunità musulmano alawita, la stessa a cui appartiene anche la famiglia del presidente siriano Bashar al Assad.Le battaglie, in cui sono stati utilizzate armi automatiche e razzi anticarro, sono finite quando nella zona è stato dispiegato l’esercito. Tuttavia, da allora, non sono state confiscate armi e non è stato raggiunto alcun accordo politico tra sunniti e alawiti, che già si sono combattuti duramente negli anni della guerra civile (1975-1990).

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=76678

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Finocchiaro: «Che squallore». E Bonaiuti: quale?

«Il mondo che emerge dalle intercettazioni, al di là del rilievo che esse hanno da un punto di vista penale, colpisce per il degrado e per il ruolo affidato alle figure femminili, lontano mille miglia dalla realtà delle donne che incontriamo ogni giorno in Italia. È una vicenda, comunque la si voglia leggere, squallida. Spero in uno scatto di dignità collettivo che cancelli questa sensazione di impoverimento morale che non corrisponde al comportamento e al costume di milioni di italiani che stanno leggendo sui giornali più con fastidio che con curiosità questi eventi. Anche la politica, appunto, deve dare segnali in tal senso, anche – aggiungo – evitando di usare un linguaggio truculento e offensivo». Queste sono le parole in serata di Anna Finocchiaro del Pd. E anche queste non piacciono al Pdl. «Il silenzio fragoroso della sinistra sugli insulti di Di Pietro a Berlusconi viene interrotto solo dopo cinque ore da una dichiarazione, neanche sdegnata, della senatrice Finocchiaro: molto poco e molto tardi», afferma in una nota il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=76695

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