D’altro canto, il Feyenoord, viene ricambiato da una crescita costante a livello fisico e soprattutto tecnico da parte di questo piccolo Gullit (paragone giustificato non solo dalle sembianze fisiche), che non va che a confermare l’assoluta ed indiscutibile qualità dell’attività di scouting del club di Rotterdam, andando a porsi come un ulteriore tassello della nidiata di futuri campioni in maglia biancorossa, affiancando prospetti di sicuro avvenire del calibro di Georginio Wijnaldum (assieme al quale e con la partecipazione di Diego Biseswar si diletta a comporre musica rap), Luc Castaignos e volendo anche Kermit Erasmus, seppur con qualche remora in più.
Ai tempi della sua esperienza per la squadra di Rotterdam, infatti, van Marwijk concede al ragazzo la gioia del debutto, il 2 dicembre del 2007 contro l’Heracles, ed è proprio su forte pressione del selezionatore orange che Leroy firma a distanza di 4 giorni il suo primo contratto a livello professionistico con la squadra biancorossa, alla quale è legato sino al 2012.
La stagione scorsa è invece quella della consacrazione per “Il re di ferro” (questa la traduzione del suo nome e cognome in francese), che secondo le disposizioni tattiche dell’allora tecnico Gertjan Verbeek, inizia ad avanzare il suo raggio d’azione fino ad arrivare a giostrare nel ruolo di centrocampista offensivo alle spalle del veterano Roy Makaay.
È infatti uno dei pochi a garantire prestazioni eccellenti anche in questo complicato inizio di stagione per il Feyenoord, tanto da meritarsi le lodi di compagni come Van Bronckhorst, che lo definisce come “assolutamente indispensabile”, e di dirigenti come Leo Beenhakker, che durante una recente sfuriata pubblica nei confronti della squadra sottolinea l’assoluta importanza di Fer per le sorti del suo team.
Fonte:
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